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Friday, May 31, 2013

LO SCARABEO, LA PALLA DI CACCA E LA VIA LATTEA

PiPs and the Dung Beetle (by sciencemug)
PiPs vs DB (by sciencemug)
Gli scarabei stercorari sono in grado di utilizzare la Via Lattea come punto di riferimento per orientare il loro movimento nelle notti senza Luna. Un gruppo di scienziati svedesi e sudafricani ha fatto la scoperta studiando lo Scarabaeus satyrus. I ricercatori, con il loro lavoro, sono stati i primi a dimostrare che nel regno animale esiste la capacità di usare la Via Lattea per l'orientamento. La scoperta è stata di recente pubblicata sul giornale scientifico Current Biology.



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L'articolo scientifico raccontato in questo post ha vinto l'Ig Nobel Prize 2013 per la biologia e l'astronomia
The research-paper discussed in this post won the 2013 Ig Nobel Prize in biology and astronomy
!



Il primo capitolo della saga degli scarabei stercorari è qui



Summary in Eng?ish at the end of the post.

Il post si apre con un leggero lezzo di sterco che viene dall'ospite che troneggia sulla sua sfera marroncina. Lezzo che aleggia rarefatto per tutto lo schermo e si mischia in una combinazione a dir poco originale e ferale con il puzzo di sudore di PiPs. PiPs che è nervoso per l'intervista che sta per fare e che quindi suda. PiPs che non può più usare il suo deodorante preferito per via di quanto scoperto da sciencemug. E quindi PiPs che sa di puzzare, che si agita ancora di più perché sa di puzzare e che per questo suda ancora di più in un circolo vizioso che di vizio ha di fatto solo l'afrore e non la sostanza né tanto meno il divertimento.

PiPs- Bentrovato gentile pubblico di sciencemug, oggi è un post davvero speciale. Ringrazio il boss per avermi dato l'opportunità di condurre in solitaria quest'intervista ad un ospite molto particolare che abbiamo fatto arrivare dall'altro capo del mondo e che, dopo mesi di peripezie doganali, siamo riusciti finalmente ad avere a portata di domanda. Ma senza ulteriori indugi do il più caloroso benvenuto al nostro ospite, il Cav. Dott. Grand. Uff. Scarabeo Stercorario Scarabaeus satyrus, il molto onorevole Mr. Dung Beetle.
DB_by sciencemug
DB (by sciencemug)
Scarabaeus satyrus- Oh la prego, il titolato Scarabaeus satyrus era mio nonno e Mr. Beetle, beh, lui è mio padre. Mi chiami semplicemente DB, come fanno tutti i miei amici umani da noi giù da basso, in Sud Africa.
P- Va bene DB, grazie molte di essere qui con noi oggi e di averci concesso l'esclusiva per quest'intervista.
DB- Non c'è di che Pisp, grazie a voi per l'invito.
P- PiPs... Mi chiamo PiPs... Dunque, DB, entriamo subito nel vivo della storia. Ci può raccontare come sono andate le cose durante lo studio condotto dal gruppo di ricercatori svedesi e sudafricani tra febbraio e marzo del 2009 e da poco diventato un articolo scientifico?
DB- Certo PrisPs...
P- PiPs, mi... mi chiamo PiPs...
DB- Come? Oh sì sì, certo, scusi. Allora PissPs, dicevo...
P- ...
DB- ... Io e i miei amici stiamo nella riserva di Stonehenge, no, a 24°est e 26° sud, conosce no, a circa 150 chilometri a nord di Vryburg, una ridente cittadina detta anche 'Il Texas del Sud Africa' per via del suo mercato dei bovini che è il più grande dell'emisfero australe. No dico, PirPst, ci passano 250mila bestie l'anno per Vryburg, sa che cosa vuol dire?
P- Eh, vuol...
DB- Una valangata di cacca, questo vuol dire PissPt, una enorme montagna di cacca. Un Everest di sterco ogni anno... Che dio li benedica i Vryburgesi. Comunque noi, io e gli altri della mia banda, gli Sterkos, noi stiamo lì tranquilli e pacifici, no, a Stonehenge, a nord di Vryburg, che ci facciamo gli affari nostri in una bella notte stellata e senza Luna.
P- Quindi è notte, il cielo è limpido, si vedono bene le stelle ma non c'è la Luna.
DB- E io che ho detto Pirspt?
P- Già, mi scusi DB, era solo per puntualizzare per i nostri amici webnauti...
DB- Chi? Vabbè... Insomma, noi siam lì che stiamo valutando con calma se vale la pena dare l'assalto a una pila di cacca di giraffa a qualche passo (umano) da noi e poi filarcela il più in fretta possibile dalla suddetta pila per evitare la concorrenza delle altre bande rivali tipo i Cakkas, i Pupù-x, gli Eskrementos et similia...
P- Filarvela come?
DB- Filarcela facendo rotolare via le palle di sterco che abbiamo ricavato dalla suddetta pila appunto, e facendolo lungo un percoso il più lineare possibile.
P- Chiaro, se vi muovete in linea retta ci mettete meno tempo ad allontanarvi dai Cakkas et similia.
DB- Esatto.
P- Bene, ma arriviamo agli scienziati.
DB- Oh, ma certo, mi scusi, mi scusi, hehe, ho sempre la tendenza a divagare un poco quando parlo di cacca, sa, deformazione professionale... Dunque, dicevo, io e
gli altri Sterkos siamo lì tranquilli quando arrivano 'sti umani caracollanti che senza dire né 'Ah' ne 'Bhà' ci portano via.
P- Dove?
DB- Ognuno di noi viene messo sopra una buona palla di sterco al centro di un'arena rotonda di sabbia battuta che si trova all'aperto. L'arena ha un diametro di 3 metri ed è circondata da un 'muro' di stoffa alto 1 metro, senza segni particolari che ne distinguano una sua parte dall'altra.
P- Capisco. Poi, cosa succede?
DB- Succede che ci liberano e noi scappam via, sa, l'istinto, come le dicevo prima, è quello appunto di schizzar via.
P- Voi scappate, e quindi?
DB- E quindi i capoccioni scientifici calcolano la lunghezza del percorso che facciamo per uscire dall'arena: più breve e lineare è il nostro tragitto, migliore è il nostro senso dell'orientamento...
P- E come fanno scusi, a monitorare i vostri spostamenti? Per di più di notte col buio...
DB- Eeeeh, tecnologia PiPPt, tecnologia... Sospesa a 3 metri sopra la nostra testa c'è una telecamera a infrarosso che ci riprende tutto il tempo.
P- 'sti guardoni...
DB- Eh, già...
P- Vabbè, insomma vi pigliano, vi liberano con la palla di cacca e vi filmano. Tutto qui?
DB- Nope, dear Ppst. Prima ci fanno correre liberi e felici, ma poi, per non darci riferimenti -cioè per non farci vedere il cielo stellato e senza Luna- uno degli Homo scientificus prende del nastro adesivo e ci appiccica sul dorso del torace un pezzetto di cartone nero come la pece e grande abbastanza da coprirci anche il capo.
P- Perché?
DB- Come perché, Pirppts! Noi DBs abbiamo un occhio
con una parte dorsale ('sopra') e una ventrale ('sotto') separate da un setto fatto della stessa sostanza del nostro esoscheletro, la famosa chitina, ha presente? No? Beh, fa niente, dopo vada su Wikipedia (e dato he c'è guardi anche cos'è l'esoscheletro degli insetti). Comunque i nostri occhi sono sulla parte posteriore ('dietro') del nostro capo (1). Noi stercorari viaggiamo all'indietro e a testa in giù quando trasportiamo la nostra palla di cacca, quindi non vediamo più niente che non sia il suolo se ci coprono la capoccia con un pezzo di cartone nero come la pece. In poche parole non vediamo il cielo, PiPPstes, non vediamo le stelle non vediamo un accidente!
by sciencemug
by sciencemug
(Who's Bernard?)
P- Ok, quindi i ricercatori vi impediscono di vedere il cielo stellato per capire se così i vostri tragitti diventano meno lineari e di conseguenza si allungano rispetto a quelli fatti quando il cielo, invece, potete vederlo e usarlo come riferimento.
DB- E io che ho detto?
P- Certo, scusi DB, è sempre per puntualizzare... Comunque, gli scienziatoni che cosa scoprono con questo loro esperimento al cartoncino?
DB- Scoprono che quando non vediamo il cielo noi Stercos percorriamo vie di fuga meno lineari e oltre 2 volte più lunghe di quelle che facciamo quando il cielo, invece, lo vediamo...
P- Pofferbacco! E i simpatici rappresentanti dell'Homo scientificus che cosa fanno ancora dopo questa scoperta?
DB- Pofferbacco?
P- Pofferbacco, e rilancerei persino con un'acciderbolina...
DB- Pofferbacco... Bhà, devo dire, PiPP, che solleverei le sopracciglia in segno di perplessità mista a scherno per questa sua espressione se avessi le sopracciglia e non un setto chitinoso in mezzo a degli occhi composti... Comunque Pirsft, gli uomini scientifici fanno che ci appiccicano un altro cartoncino, ma stavolta trasparente.
P- E perché?
DB- Mah, dicono che vogliono essere sicuri che la nostra capacità di fuggire in linea retta non sia stata compromessa dalla presenza del cartoncino in sè invece che dal non poter vedere le stelle.
P- Ok, allora vi appiccicano sulla capa un cartoncino simile all'altro per peso e consistenza, ma stavolta trasparente, così che non vi oscuri la vista del cielo. E il risultato di questa prova alla cellulosa traslucida qual è?
DB- Che con addosso il cartoncino trasparente i percorsi di fuga che facciamo sono simili a quelli che facciamo quando non abbiamo il suddetto cartoncino appiccicato al groppone. In parole povere non è avere qualcosa sulla schiena-testa che ci rompe le balls, è proprio che se non c'è la Luna e qualcosa ci impedisce di sbirciare le pallette di gas luminose che stanno appese lassù al grande coperchio nero, beh, noi DBs non ci orientiamo bene.
P- Ok, allora direi che è fatta per i ricercatori, no?
DB- Eh no, caro Prit, perché l'Homo scientificus adesso mi diventa paranoico. Egli-homo, infatti, ha il dubbio che quando siamo scappati lungo tragitti lineari noi DBs ci siamo orientati grazie alle punte degli alberi, o addirittura al braccio mobile che regge la telecamera...
P- E quindi?
DB- E quindi gli scienziatoni costruiscono un'arena di legno sollevata da terra di 1 metro, con un altro 'muro' di stracci di 1 metro tutto attorno. In questo modo il cielo è l'unica cosa che noialtri insetti riusciamo a vedere dall'arena.
P- Ingegnosi 'sti umani... Però, scusi DB, questo vuol dire che non usano più la telecamera, no?
DB- Esatto, rimuovono ogni possibile punto di riferimento che non sia il grande coperchio nero butterato di luci.
P- E allora come fanno a capire quanto lungo e lineare è il percorso della fuga di voi stercorari?
DB- Eh caro PiPPets, ci cronometrano. Gli uomini scienza mica son stupidi, in fondo. Hanno visto che la nostra velocità fuga-tramite-rotolamento-palla-di-cacca è costante (circa 3.5 metri al secondo) quindi sanno che il nostro percorso è lungo e poco lineare se il tempo che impieghiamo a uscire dall'arena è alto. Insomma più ci mettiamo a svignarcela, meno dritti andiamo...
P- Capisco, però DB, scusi se insisto, ma i ricercatori come fanno a sapere quando siete usciti dall'arena se non possono vedervi?
DB- Eh, grazie al fatto che quei sadici burloni fanno finire l'arena 5 centimetri prima del muro che la circonda...
P- E allora?
DB- E allora, Prip, noi Sterkos corriamo, arriviamo alla fine della pedana di legno-arena e 'bam', caschiamo in una vasca di raccolta sotto l'arena stessa medesima. Il botto che facciamo cadendo è il segnale che fa stoppare il cronometro agli scienziati. E prima che me lo domandi, il cronometro parte dal momento in cui una specie di montacarichi in miniatura ci colloca al centro dell'arena.
P- Capiten. Allora, in che condizioni vi fanno correre su questa arena legnosa, sopraelevata e col fosso attorno? Coperti di piume di struzzo? Con un monocolo da occhio dorsale? Avvolti da una sciarpa di fil di ferro? Come?
DB- Eeeh PisssPsss, che fantasia che ha! Tra l'altro ha mai pensato di andare da uno psicanalista a sviscerare i significati reconditi di una fantasia come la sua? No? Secondo me dovrebbe? Comunque gli umani ci fanno uscire in notti serene con la Luna piena, in notti serene con il cielo stellato senza Luna, in notti in cui il cielo è completamente coperto e né la Luna né le stelle sono visibili.
P- E il cartoncino nero pece? Neanche quello usano più?
DB- Sì sì, ci fan uscire anche con appiccicato sul dorso il famigerato cartoncino nero che non ci fa vedere il cielo. Contento?
P- Zììì, è così fashion il cartoncino nero quest'anno. Vedrà che lo porteranno anche le mosche coprofaghe e le sanguisughe di palude che si sa, fanno sempre tendenza nel mondo degli invertebrati. Comunque, DB, che risultati dà questo nuovo esperimento?
DB- Dà risultati che indicano che il tempo di fuga di noi DBs dalla pedana di legno sopraelevata è circa lo stesso sia che noi vediamo un cielo con la Luna sia che noi vediamo un cielo stellato senza Luna*. Viceversa i tempi di fuga per noi Sterkos diventano dalle 3 alle 6 volte più lunghi quando Luna e stelle sono coperte dalle nuvole o dal dannato cartoncino fashion.
P- Insomma, per dirla come gli uomini scienza nel loro paper: "These findings further support [the] hypothesis that dung beetles can use the starry sky to orientate"... (Dackeet et al., 2013)
DB- Bravo Pi, citi citi solo perché è troppo pigro per tradurre e parafrasare la frase, bravo bravo... E noi intanto a lavorare di zampe per la scienza...
P- Ma è per la precisione...
DB- See, come no, post totemico dell'accidia... Ma andiamo avanti va. 
P- Perché, i baldanzosi ricercatori fanno altri esperimenti con voi Sterkos?
DB- Altroché. Adesso arriva il bello! Ma prima, la pubblicità...

Gnammy Dung-Balls... b(u)y sciencemug
Uuhmmm! Gnammy Dung-Balls... b(u)y sciencemug
DB- Allora, i ricercatori ci portano in gita al planetarium di Johannesburg, noi DBs e la pedana di legno sopraelevata.
P- E perché?
DB- Perché, dicono, le stelle nel cielo sono sorgenti di luce puntiformi di intensità e grandezza variabile. La maggior parte delle stelle, dicono sempre i capoccioni scientifici, dovrebbero essere quindi troppo flebili per essere visti dal minuscolo occhio composto di noi stercorari.
P- Quindi?
DB- Quindi gli scienziati ci portano nel planetario di Johannesburg - che proietta oltre 4000 stelle e la Via Lattea su una cupola di 18 metri di diametro - per capire quali siano le effettive informazioni che noi Sterkos otteniamo dal cielo stellato. 
P- Insomma gli scienziati vi fanno scappare dall'arena di legno sopraelevata, ma stavolta dentro il planetario. E che tipo di condizioni simulano?
DB- I simpatici amici delgi Sterkos simulano cinque diverse condizioni. Un cielo stellato con tutte e 4000 le stelle visibili e in più la Via Lattea; un cielo con la sola Via Lattea; un cielo con le sole stelle, ma senza le 18 più luminose; un cielo con solo le 18 stelle più luminose; la totale oscurità, con tanto di Carmina Burana sparati a palla per aumentare l'effetto oscuritààààààhh... Pffffaahahaha, ho fatto la battuta PiPPPetts, eeeehhh, non è vero che con la totale oscurità han sparato a palla i Carmina Burana... Hahaha... In realtà c'era un pezzo di Marilin Manson in loop... Pfffffffhahahahaha... Ho fatto un'altra battuta ho fatto... Hahahahha che sagoma che sono hahahahah...
P- Secondo me DB, i suoi sono i primi sintomi di una crisi d'astinenza da pupù da manuale, guardi...
DB- Marilin Manson... Hahahhaha... Eeeeeeeeeeeeeeeeeh... Vabbè dai, andiamo avanti va... Allora, dicevamo delle condizioni simulate nel planetario nelle quali noi stercorari ci siam trovati a scappare dall'arena di legno.
P- Esatto.
DB- Ok. Allora i capoccioni scientificamente adattati hanno subito testato le prime due condizioni di cui sopra, cioè, cielo stellato avec la Milky Way e cielo senza stelle ma solo con la Milky Way.
P- E cosa scoprono gli esseri scientifici?
DB- The researchers notano che noi DBs impieghiamo più o meno lo stesso tempo a uscire dall'arena in entrambe le situazioni.
P- Ok.
DB- Poi li omini de scienzia han testato la condizione del cielo stellato con solo le stelle più fioche e senza Via Lattea. Nel planetarium la Via Lattea viene simulata come una fascia di luce proiettata sopra una zona densa di piccole luci puntiformi. Eeeee guarda caso gli occhietti mignon di noialtri stercorari, quando guardano il cielo di notte, percepiscono la vera Via Lattea esattamente nello stesso modo, cioè come una banda di luce diffusa sopra una miriade di piccole fioche puntine luminose molto addensate l'una all'atra, molto più che nel resto del cielo stellato.
P- E quindi, che succede se gli scienzamen vi tolgono la luce che simula la Milky Way?
DB- Succede, Prispt, che noi DBs ci mettiamo un po' di più a uscire dall'arena, ma non significativamente di più di quando la Via Lattea simulata, invece, ce la lasciano. Questo perché, dicono i ricercatori, le miriadi di stelline tutte una addosso all'altra che sono sotto la banda di luce diffusa della Milky Way (simulata o vera che sia)  permettono comunque, a noi stercorari, di riconoscere l'asse galattico e quindi di orientarci.
P- Insomma, DB, in sostanza questi esperimenti nel planetario cosa provano?
DB- Provano che noi Sterkos, in notti senza Luna, usiamo la Via Lattea per orientarci.
P- Vabén, questo mi pare stra-assodato ormai. Poi?
DB- Poi, per confermare quanto appena stra-assodato (e poco à la coque... pffffffhahahaha... vabbé ci rinuncio a far battute...) ci fanno correre fuori dall'arena con le sole 18 stelle più luminose in cielo e poi anche in condizioni di buio totale.
P- Mi faccia indovinare, i ricercatori scoprono che voi DBs ci mettete di più a uscire in queste due condizioni.
DB- Esatto, e quindi, grazie a questi due ultimi esperimenti, le teste di scienza possono confermare che noi Sterkos in effetti usiamo il cielo stellato per orientarci (ci perdiamo infatti con la totale oscurità) e che non usiamo singole fonti molto luminose come riferimenti, bensì quella dolce magnifica delicata e sexy striscia di luce che è la Via Lattea.
P- Ok, gli amici scienziati hanno simulato tutto molto bene nel planetario, ma nella realtà hanno mai provato a farvi scappare da un'arena sotto un cielo in cui la Milky Way non fosse visibile?
DB- Sì, in passato hanno fatto questo esperimento, in ottobre, quando la Via Lattea in Sud Africa non è visibile di notte.
P- E han visto che voi Sterkos non siete in grado di scappare in linea retta senza Luna e senza Via Lattea, vero?
DB- Esatto.
P- Ok, tutto chiaro, i signori ricercatori internazionali hanno dimostrato che voi insetti stercorari usate sia la Luna che il cielo stellato per orientarvi di notte.
DB- Sì, e pensi che a parte noi ci riescono solo gli esseri umani, gli uccelli e le foche...
P- Ma va?! Congratulazioni DB!
DB- Grazie. Ma a essere ancora più precisi, dear Pis, i capoccioni scientifici, grazie a noi stercorari, hanno realizzato uno studio che "provides the first documented use of the Milky Way for orientation in the animal kingdom"(Dackeet et al., 2013). Parole loro neh!?
P- Rinnovo le congratulazioni e aggiungo un pofferbacco al cubo...
DB- ...
P- Comunque DB, ci sono ancora un paio di cose che vorrei lei mi spiegasse.
DB- Dica dica.
P- Ecco, la prima è questa. Come fate a orientarvi? Nel senso, fisicamente, cosa fate? Vi fermate e vi sollevate sulle zampe anteriori o, che so, fate una capriola? Saltate su una zampa sola recitando un mantra? Cosa?
DB- Rinnovo il suggerimento a proposito di lei e uno psichiatra che parlate in una stanza possibilmente imbottita. Comunque, PiPPets, per rispondere alla sua domanda, le dirò che per orientarci noi DBs danziamo (2)?
by sciencemug
P- Davvero?
DB- Yep! Spesso noi Sterkos saliamo sulla nostra palla di cacca nuova di zecca ed eseguiamo una caratteristica 'danza' poco prima di rotolare via e allontanarci dai concorrenti. 
P- Una 'danza'? Che tipo di 'danza', classica, hip-hop, crunk?
DB- Pisprets, lei ha visitato un sito di funghetti olandesi oggi, dica la verità... Comunque la nostra 'danza' è molto semplice. Noi giriamo sul nostro asse verticale facendo delle brevi pause ogni tanto. Dopodiché scendiamo dalla palla di cacca e iniziamo a spingerla via.
P- Affascinante, e sentite anche una musica in sottofondo?
DB- Certo come no, più o meno la stessa che sente lei come sottofondo delle voci che le parlano nella testa tutto il tempo, perché lei sente le voci vero? Che poi lei ce l'ha una testa? Comunque, secondo gli studiosi, con la nostra danza noi Sterkos studiamo il cielo e raccogliamo le informazioni necessarie per orientarci. Noi stercorari poi - a differenza, ad esempio, delle amiche formiche - non ci orientiamo per muoverci verso una destinazione nota, ma per andarcene via nel modo più diretto possibile dalla pila di sterco e quindi dall'agguerrita già menzionata concorrenza.
P- Quindi voi DBs danzate per evitare eventuali ostacoli lungo il vostro percorso di fuga?
DB- No, in realtà danziamo solo per scegliere una direzione all'inizio della fuga e ripetiamo la danza solo quando perdiamo il controllo della nostra palla o il contatto con essa. Insomma danziamo per stabilire un percorso iniziale e per ritornare ad esso quando il nostro cammino viene in qualche modo disturbato.
P- Capisco. E perché salite sopra la vostra palla di sterco per danzare?
DB- Per tre motivi. Perché la palla ci permette di stare più in alto e quindi aumenta l'ampiezza della nostra visuale, il che è positivo soprattutto quando ci troviamo in zone con l'arba alta.
P- Ok, questo è il primo motivo. Il secondo?
DB- Il secondo è che stare sopra la palla ci permette di fare la nostra danza circolare senza che la palla stessa ci ostruisca la vista.
P- Lapalissiano direi. E il terzo motivo per cui salite sulla palla di cacca per fare la danza dell'orientamento, c'entra per caso un che di esibizionismo da palcoscenico?
DB- Psichiatra, chiami e fissi un appuntamento PrisPt, e la smetta con gli psicotropi on-line... Il terzo motivo per cui danziamo sopra la nostra dung ball è intuibile con il fatto che lo facciamo appena finito di costruire la palla stessa. Noi Sterkos danziamo sopra la nostra palla per non allontanarcene neanche un secondo e per poterla difendere meglio dagli attacchi dei dannati concorrenti che ce la vorrebbero portar via, la nostra palla... il nostro tesssorooo...
P- Ehy, Gollum degli insetti, sveglia!
DB- Uops scusi, hehe, ogni tanto capita a tutti noi Sterkos... Dicevamo?
P- Eh, dicevamo che ci sono ancora un paio di cosucce che vorrei chiederle a propostito delle vostre palle di sterco.
DB- Chieda, chieda pure!
P- Ecco, vorrei sapere a che vi servono di preciso.
DB- Oltre a impianto di refrigerazione portatile dice? Beh, ci servono come fonte di cibo per qualche giorno, come nido per allevare le nostre larve e come dono nuziale per intortare le tipe! (1)
P- Marpionaccio di un DB... Ok, ma adesso le vorrei chiedere ciò che chiunque al mondo sente il bisogno di chiederle dal primo momento in cui è entrato a far parte del mondo sciencemug... MA PERCHE' DIAVOLO MANGIATE LO STERCO VOI SCARABEI STERCORARI? PERCHEEEEEEEEE' MANGIATE LA CACCA PUPU'? PERRCHEEEE'? (E COMUNQUE MI CHIAMO PiPs... PiiiipS!)
Dung Beetle guarda perplesso PiPs, come sorpreso da questa improvvisa esplosione di energia nervosa proveniente da quello che fino a un paio di secondi prima gli era solo sembrato un piuttosto ebete pacioso ammasso di elettroni, e risponde serafico - Perché, caro PiPs, lo sterco di animali contiene tutto ciò di cui noi DBs abbiamo bisogno (3), dai carboidrati alle proteine. La cacca contiene cellulosa, parti di intestino degli animali che la espellono, epitelio, microbi e funghi. E le dirò di più, caro PiPs, per lo più gli Sterkos pasteggiano a sterco di animali, sia erbivori che onnivori, ma molti di noi vanno letteralmente matti per la cacca umana.
PiPs a questo punto ha realizzato che oltre ad ascelle e braccia ha anche uno stomaco che sta per svuotare al di fuori di se stesso il suo contenuto telematico. 
 
DB- Comunque, per amor di precisione e solo per essa, non certo perché mi imbarazzi la vita alimentare dei miei simili e mia, le dirò, esimio PiPs, che noi Dung Beetle, quando lo sterco scarseggia, mangiamo anche frutta e piante in decomposizione, ossa, carogne e persino, in qualche caso, millepiedi ed altri invertebrati che prediamo (4).

Detto questo - mentre PiPs si vomita anche l'anima (si fa per dire) in un angolo oscuro del post - DB sale sulla sua umida e fresca palla di sterco, danza, ne ridiscende con grande eleganza e plasticità e se ne va facendo rotolare la sfera organica veloce e sicuro verso un meraviglioso orizzonte marroncino...
 
*sciencemug si dissocia dall'orribile costruzione di questa frase.


Summary in Eng?ish

Welcome back dear English speaking/writing/thinking visitor! It's been a while since our last meeting in this improbable room full of thoughts and silliness with a touch of science that makes the whole nonsense of this post-life (not post as 'after' but post as, well, 'post', like the ones in the blogs, you know? Ok? No metaphysics and mystic stuff here, no no, ok?) a little less bitter. Sooo, this time we have PiPs who interviews an old friend of ours (his and mine)... I'm sciencemug, the blog you're reading by the way, remember? Anyway, our special guest is the Archduke of Dungshire, the Prince of Poopland, Sir Scarabaeus satyrus aka Mr. Dung Beetle or simply, as it prefers to be addressed to, DB*.

Ok then let's go, but first a clarification: since I am not good with English - yeah, I know you've already noticed it, thanks for sharing, you brain - I'm not translating the whole interview. I'm just telling you the facts that DB told in it.

Ok then let's go 2 the revenge, but before we really go to the events narrated by mister bug, dear non italian visitor - I know, it's annoying this second false start, but I'm kinda a pain in an anatomical part of your choice - you've to know something 'bout the dung beetles, or 'Dungers' as they like to be called. They quickly build their dung balls in proximity of the dung pile they're dismantling. Once their precious ball of poop is ready, the Dungers move it away from the dung pile as fast as they can and as straight as they can (the straightest the line, the shortest the path, the quickest the getaway). They do this in order to escape from competitors, those mean bloody bastards! Moreover the Dungers travel and move their dung ball backwards, with their head pointing toward the ground. Both "the ball and [their] bod[ies] obscur[e] any view of the route. The eyes, which are divided horizontally to some extent by [...] a bar [...] extending into the eye [...], are located at the back of the head, where only the dorsal portion [of the eye] has a view of the whole sky" (1). In order to orientate their trip away from the dung pile, the Dungers climb over their balls, perform a short 'dance' during which they rotate around their vertical axis while "scanning the sky and setting a bearing [and storing] a compass reading of the celestial cues as they appear along the preferred roll orientation." (2)

In short, dung beetles have a tough complicated upside-down life. Researchers already knew it. They already knew also another thing: our smelly little obstinate bugs can use the Sun and the Moon to orientate. What scientists didn't know, however, was which celestial cues our dear dung beetles use to orientate in a moonless night.

And here we go, this time for real, to our tale and to our friend Scarabaeus satyrus, aka DB. DB came here to talk about the incredible experience it's been through between February and March 2009, an experience that recently became a science paper published in the peer-review journal Current Biology (DB can speak of its experience only now 'cause it had signed a confidentiality clause that just expired).
DB is one of the insects which have been used by an international group of scientists to prove that they, the bugs, can orientate using the Milky Way to catch a bearing in a moonless night. It's a pretty amazing finding indeed, these good old scientists' study in fact "provides the first documented use of the Milky Way for orientation in the animal kingdom" and puts dung beetles in the very exclusive club of creatures that can use "stars for orientation" along with humans, seals and birds only (Dackeet et al., 2013).

DB and its pals 'the Dungers' have been recruited by the scientist in South Africa, within the game reserve ‘Stonehenge’ - which is some 150km (yeess, I'm still european and therefore fond of the SI system, get over it, you miles and feet and gallons and all the other absurd and irrational and impractical units users) north of Vryburg, a town also known as "the Texas of South Africa" because of its huge cattle market that must be like a promise land for a dung beetle by the way - and the Johannesburg planetarium.

Scientists freed the Dungers on top of a brand new dung ball at the center of a circular arena "enclosed within a 1 m high, featureless circular wall"
(Dackeet et al., 2013) under a starry moonless south african sky (that must be awesome, by the way). Of course DB and his colleagues did what their instinct told them: they rolled their brown spherical treasure away from the center of the arena at full speed. An infrared camera was attached to a gantry and suspended some meters over the bugs' heads to record all their movements. This provided the researcher a way to determine whether the escape direction of our friends dung eaters had been linear or not. "To determine how accurately dung beetles can orientate along straight paths when prevented from seeing any celestial cues,[poopy scientists] obscured the dorsal visual fields of [our heroes, the Dungers] with small cardboard caps" (Dackeet et al., 2013). Sciencemen found that Dungers' escape from the arena was much less linear when they couldn't see the starry sky (i.e. the bugs got lost running away from the centre of the arena when the damn caps were covering their tiny bug's heads and eyes).

DB said that, after this experiment, it heard one of the research team dudes whispering: "If I catch the bloody prankster who stole my nose plugs I'm hitting him with a man-sized dung ball!" and then "Thus, the straight-line orientation of S. satyrus is significantly impaired if they are prevented from seeing the starlit sky[!]" (Dackeet et al., 2013). At this point, however, DB said that researchers got paranoid instead of celebrating their discovery. They feared that the Dungers had followed linear paths not (or at least not only) thanks to celestial cues, but because they had been somehow able to get hints for orientation from the tip of the trees around the arena or even from the gantry holding the camera. 'Humans – DB spat with a trace of amused despise at this point of its tale– they wouldn't be happy even with the biggest, juiciest, roundest dung ball ever at their fingertips... I really don't get 'em, those strange scented creatures...'

So the paranoid science guys built a second arena, an arena "with an elevated circular wooden floor [...] enclosed by a circular black cloth wall [...] that obscured all terrestrial landmarks. From within this arena, the beetles could use only visual cues from the night sky to orientate" (Dackeet et al., 2013). Now, bright web-non italian-visitor, I can imagine what you're thinking: 'wait a minute buddy, if this time there wasn't the camera to track the bug's movements, how the hell the scientists could determine if the break paths of the insects were linear or not?'. Indeed, my dear friend with no time or/and will to learn italian, you're a brillant smartass, but scientists are more brilliant than you (and than me of course, but for the nth time, I'M A BRAINLESS DUMB BLOG and even a jellyfish under the influence of a strong medication expired in 1978 is more brilliant than me...). So the researchers followed this strategy, and I let them to explain it to you (I do this 'cause I'm tired and quoting is easier than rewriting): "[b]eetles were [...] timed as they rolled from the center of the arena to its edge. The arena wall had a slightly larger diameter than the floor, leaving a [...] gap, large enough to allow beetles reaching the edge to fall from the floor into a collecting trough below (resulting in an audible ‘‘thump’’ used as a cue to stop timing rolling beetles). Since rolling speed did not change with celestial conditions [...], when beetles were wearing a cap [...], or even when beetles were rolling in complete darkness [...], the time taken to roll from the center of the arena to its edge was therefore directly proportional to track straightness, i.e., shorter exit times indicated straighter tracks" (Dackeet et al., 2013). Wow, that was a big chunk of the paper... Anyway got it? Good, let's go on with the tale.

The members of the Homo scientificus species, once again, freed the dung beetles with their balls at the center of the new arena. The scientists set different experimental conditions and investigated if the escape paths of the Dungers were linear in each one of these conditions. The bugs have been made roll their balls of poop under a clear sky with a full moon, under a starlight sky during a moonless night, with the damn cap covering their bugs heads and, finally, under a completely overcast sky.

Results, DB said, have been as thought: Dungers exit time were higher (i.e. their paths were less linear) with an overcast sky and with the cap. Exit times were shorter (and similar to each other) when the bugs ran under a clear sky full of stars or they could enjoy a beautiful full moon. After these experiments DB said that sciencemen gathered around the arena and danced naked all night yelling strange things to the sky while drinking blood of goat from dark bottles with strange symbols over them... Pffhahahhha, I'm joking... hahahahah, DB didn't say anything about the bottles... Pffffffffffffffhahahahaha... Joke... Another one... Hahahahah... Eeeeeeeeeeeeeeeeeh... Eeeh... Eh. You guys, you have no sense of humor... Ok, ok, here what the researcher really said about the experiments: "These findings further support our hypothesis that dung beetles can use the starry sky to orientate" (Dackeet et al., 2013) and no goat was harmed during the making of this statement...

But now a new kind of question arose from the bottom of our scientists' minds: 'these bugs have simple, small, compound eyes which for sure cannot discriminate most of the very dim stars up in the sky. So we wonder what is it that these beetles really use as an orientation cue in the starry sky?'. Told ya mates, these science dudes are smart!

So they took the new arena, the Dungers, and they moved the whole thing to the Johannesburg planetarium. There, they were able to beam and simulate, on a dome with a diameter of 18 meters, five different night sky conditions (but all of them with no moon around): a starry sky with more than 4.000 stars AND the Milky Way; a sky with ONLY the Milky Way ; a sky with only dim stars; a sky with only its 18 brightest stars; a sky in total darkness (ooooooh spooky!).

If you are asking yourselves how to simulate the Milky Way, well pals, the answer is: you cast a streak of light over an insane number of very densely crowded tiny light points. Doing this you get basically just what you have in reality, and, above all, you basically get just what the limited eye of a dung beetle perceives when it looks at the real Milky.

Sooo, the results of this final experiment are: bugs paths are more linear when they can enjoy a starry sky AND the Milky or a sky with ONLY the Milky or a sky with no Milky but anyway with all those little and very close to one another points of light that are beneath the streak of light that simulate the good old Milky and that are sufficient to supply a cue that says 'hey guys, Milky's is usually here, right on us!'. The other conditions, darkness and only the brightest stars, well, they didn't help the bugs to go straigh.

FINAL CONCLUSION [thank blod (blog-god)]: "the beetles do not orientate to a single bright ‘‘lodestar,’’ but rather to the band of light that represents the Milky Way" (Dackeet et al., 2013). THE END

See ya
SM

Ps
Too abrupt as a finale? Yup. Me too tired too.

*Gee, dear English speaking/writing/thinking visitor, we have a stinky beetle that lives and thrives among poop at one side of this post, and a very nervous sweaty and heavily transpiring PiPs who can use its deodorant no more - given what I've discovered about it - and which stinks even more badly than its guest. In short, visitor, lucky you that can't smell a web page (not yet at least...)
  


BONUS VID
 Uno degli Sterkos all'opera  
 Grazie alla mitica Dottoressa Milite di 'Buco Nero' per il video 


ARTICOLO RACCONTATO NEL POST/THE PAPER THIS POST IS BASED ON
Dacke, M., Baird, E., Byrne, M., Scholtz, C. H., and Warrant, E. J. (2013). Dung beetles use the Milky Way for orientation. Curr Biol 23, 298-300.
 
BIBLIOGRAFIA/BIBLIOGRAPHY
1- Byrne, M., Dacke, M., Nordstrom, P., Scholtz, C., and Warrant, E. (2003). Visual cues used by ball-rolling dung beetles for orientation. J Comp Physiol A Neuroethol Sens Neural Behav Physiol 189, 411-418.
2- Baird, E., Byrne, M. J., Smolka, J., Warrant, E. J., and Dacke, M. (2012). The dung beetle dance: an orientation behaviour? PLoS One 7, e30211.
3- Whipple, S. D. (2011). Dung beetle ecology: Habitat and food preference, hypoxia tolerance, and genetic variation. PhD Thesis (University of Nebraska - Lincoln DigitalCommons@University of Nebraska - Lincoln).
4- Larsen, T. H., Lopera, A., Forsyth, A., and Genier, F. (2009). From coprophagy to predation: a dung beetle that kills millipedes. Biol Lett 5, 152-155. 

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